"E' un privilegio preparare la stanza in cui dormirà qualcun altro"
E. Jolley
"Villa Lopez" è un Bed & Breakfast che offre ai suoi ospiti calda accoglienza, intimità, relax, eleganza e cura in ogni particolare.
Il suo blog nasce per raccontare le piccole straordinarie storie di amicizia nate tra una torta di mele ed una chiacchierata in giardino all'ombra "du' Chiozzu", il vecchio gelso che stende i suoi ombrosi rami, paterno e protettivo, e la cui maestosa mole parla di secoli di vita e sembra quasi raccontarti di tutti i monelli che ogni primavera davano la scalata ai suoi rami per "rubare" le sue more.
Tra le pagine di questo blog troverete i pensieri, a volte vere poesie, lasciati dai miei ospiti, veri protagonisti della vita di questo bed&breakfast; troverete pagine scritte proprio da alcuni di loro; troverete, a volte, riflessioni e considerazioni sui problemi di quest'angolo di Calabria e sul turismo; troverete leggende e racconti nati dalla fantasia popolare e tramandati nei secoli; poesie e brani di autori calabresi, spesso sconosciuti.
Il mio invito, a tutti i visitatori di questo blog, a lasciare i propri pensieri e commenti dando così vita e seguito a tante altre bellissime storie di simpatia ed amicizia.


Accomodatevi, prego, se desiderate visitare il mio bed & breakfast

giovedì 7 maggio 2009

"Cittanova Floreale"


L'Associazione pro-fondazione "Carlo Ruggero" presenta a Cittanova a partire dal 30 maggio e fino al 2 giugno la prima fiera di botanica che verrà ospitata all’interno dell’ottocentesca Villa Comunale.........





Promozione I° FIERA BOTANICA “Cittanova Floreale”
rassegna di vivaismo specializzato



Offerta Turistica: 29 maggio -2 giugno 2009

In occasione della I° FIERA BOTANICA “Cittanova Floreale”, l’Associazione pro-
Fondazione Carlo Ruggiero è lieta di promuovere un’offerta turistica per i visitatori, comprendente visite guidate ed escursioni naturalistiche nei percorsi d’Aspromonte, tra antichi insediamenti disseminati nell’incontaminata natura.

Programma:

Venerdì 29:
Arrivo a Cittanova in serata, cena e pernottamento. Serata libera. I soci pro-
fondazione saranno lieti di offrire una piacevole passeggiata per il Centro Storico di Cittanova.
Sabato 30:
Ore – 09:00: Raduno alla Villa Comunale “Carlo Ruggiero” e partenza con
navetta o mezzi propri per l’escursione guidata storico-naturalistica attraverso antiche attività rurali: Piacevole cammino in natura, lungo le vie d’acqua, verso antichi mulini e frantoi di varie epoche, con dettagliate spiegazioni della guida1 Sosta con pranzo al sacco. Rientro a Cittanova nel primo pomeriggio.
Ore – 17:00: Convegno sulla biodiversità. Partecipano le Facoltà di Agraria ed Architettura dell’Univ. Mediterranea di Reggio Calabria.
Ore – 18:00: Inaugurazione della I° Fiera Botanica presso la Villa Comunale “Carlo Ruggiero”, con musica ed aperitivo offerti dagli sponsor.
Domenica 31:
Ore – 09:00; Raduno alla Villa Comunale “Carlo Ruggiero” e partenza con
navetta o mezzi propri per l’escursione naturalistica di interesse botanico: Agevole passeggiata verso Sito di Interesse Comunitario che accoglie un’elevata varietà di felci, dalle più comuni alle più rare e particolari1. Sosta con pranzo al sacco e rientro a Cittanova.
Ore – 17:00: Spettacolo d’arte floreale.

Lunedì 1:
Ore – 09:00: Raduno alla Villa Comunale “Carlo Ruggiero”:
Visita guidata allo storico frantoio Correale Sosta con pranzo presso l’oleificio Correale e degustazione di oli aromatici
Ore – 17:00: Seminario sulle aree protette a cura della Facoltà di Architettura
dell’Univ. Mediterranea di Reggio Calabria Ore – 19:00 Dimostrazione pratica della realizzazione di un bonsai.
Martedì 2:
Partecipazione alla Fiera Botanica. Le guide saranno disponibili per una visita
guidata alla storica Villa Comunale “Carlo Ruggiero”.
Ore – 13 00: Degustazione di prodotti tipici calabresi
Il programma è suscettibile di variazioni.
Escursioni guidate, facili, di tipologia Turistico-Culturale, con dettagli storici e culturali. Consigliato abbigliamento
sportivo (pref. da trekking).
Quota individuale di partecipazione:
dal 29 maggio al 2 giugno € 230
La quota comprende:
Pernottamento e prima colazione in ****hotel o B&B prima categoria, camere doppie
o triple;
Trattamento di pensione completa con pranzi al sacco dalla cena del primo giorno alla degustazione
dell’ultimo; acqua e vino incluse alle cene;
Assistenza delle Guide.
Trasferimenti per le escursioni
naturalistiche.
Trasferimenti dalle stazioni FS di Gioia Tauro e Rosarno solo nei giorni di arrivo (29 maggio)
e partenza (2 giugno).
Trasporto dagli aeroporti Lamezia Terme e Reggio Calabria per un minimo di 4
persone negli stessi giorni.
La quota non comprende: supplemento del gestore per stanza singola; altri trasporti non contemplati nella
voce “la quota comprende”; viaggio a/r dal luogo di provenienza verso aeroporti e stazioni. tutti gli extra; quanto non contemplato nella voce “la quota comprende”.

Come si arriva a Cittanova:
In aereo: Cittanova è servita dall’aeroporto nazionale dello Stretto, sito a Reggio Calabria e distante circa 70km, e da quello internazionale di Lamezia Terme, a circa 80km. Da entrambi gli aeroporti si possono trovare autobus o noleggi per proseguire in treno o in auto.
In treno: Le stazioni FS di riferimento per Cittanova sono Rosarno e Gioia Tauro, in cui fermano anche treni ES e IC. Da queste stazioni, si diparte un efficiente sistema di trasporti in autobus per raggiungere Cittanova.
In auto: Percorrendo l'autostrada A3, per chi arriva da Reggio Calabria, verso Salerno, l’uscita consigliata è Gioia Tauro. Seguire la SS 111 (Gioia Tauro -Locri) in direzione Cittanova-Polistena, verso Locri. Per chi arriva da nord, uscire a Rosarno ed immettersi sulla Strada di Grande Comunicazione Jonio-Tirreno, in direzione Locri-Gioiosa Jonica. Uscire a Polistena e seguire le indicazioni per Cittanova. Nella zona non ci sono particolari direttive locali per gli automobilisti.

Per ulteriori informazioni:
ruggiero1880@gmail.com
tel. 333.590.31.02

info visite guidate: arcanigro@libero.it

lunedì 20 aprile 2009

"Donna & Impresa"


"Sono le azioni che contano.

I nostri pensieri,
per quanto buoni possano essere,
sono perle false
fintanto che non vengono trasformate in azioni.
Donna, sii il cambiamento
che vuoi vedere avvenire nel mondo."

Mahatma Gandhi



Nato da un'idea e grazie allo straordinario lavoro di Tiziana Cosentino si è svolto a Cittanova, a cura della locale
BCC, il convegno "Donna &Impresa" adottando come bandiera il pensiero del grande Gandhi.
Invitante l'argomento: Donna & Impresa al Sud, e più che mai nella provincia di Reggio Calabria,
è un binomio quanto mai difficile, direi ostico, da coniugare.
I dati parlano di un'alta percentuale di imprese al "femminile" al Sud ma non viene mai sottolineato che nella stragrande maggioranza dei casi di "femminile" ci sia solo il nome (magari perchè si è trovata comoda una
legge) ed in realtà, poi, dietro ci siano solo uomini.



Tutti, relatori, ospiti ed intervenuti, concordi su quanto sia difficile per una donna non solo fare impresa al Sud, ma addirittura entrare nel mondo del lavoro; gli ostacoli sono da individuare certo nelle condizioni economiche svantaggiate ma anche in un retaggio culturale, qui più radicato che altrove, che ritiene ancora il ruolo femminile legato solo alla cura della famiglia e che porta avanti un processo di instillazione di sfiducia davanti alle idee della donna come si è trovata a sottolineare, nel suo breve ma incisivo intervento, una giovane imprenditrice nonchè presidente dell'Associazione Giovani Agricoltori, Patrizia Morano, quando ha ricordato del suo primo passo in un settore che, ancora oggi, è coniugato quasi completamente al maschile, come può essere quello della contrattazione nella compravendita dei prodotti agricoli.

Le proprie potenzialità vengono taciute dalle donne stesse, a loro stesse. La scarsa percezione delle proprie capacità, la paura di non farcela e poi ancora la scarsa disponibilità di ruoli femminili nei posti di lavoro (già pochi), la scarsissima presenza di asili nido, gli orari di lavoro incompatibili con le peraltro scarse presenze di infrastrutture e trasporti, imprigionano una grande forza motrice, una rilevante possibilità di sviluppo per questa regione.



La Calabria possiede un tesoro quasi unico di tradizioni artigianali non commercializzati ed è sopratutto la donna calabrese che oggi conserva ancora la parte più ricca di questa memoria e di questa forza produttiva; qui si realizzano ancora, completamente a mano, capolavori certosini unici seguendo antiche tecniche di tessitura e ricamo; i prodotti gastronomici tipici, aldilà di quelli conosciuti in tutto il mondo che sono solo una piccola espressione della tipicità calabrese, seguono un iter di lavorazione ancora quasi completamente manuale; i prodotti per la cosmesi di antica tradizione sono totalmente o quasi sconosciuti al di fuori dei confini della regione. Un settore economico di nicchia, certamente, ma un capitale assolutamente da valorizzare attraverso la comunicazione e la commercializzazione.

Fare impresa al femminile è difficile dovunque, quì più che altrove, ma abbiamo esempi a dimostrare che non è impossibile e quando una donna riesce a "creare" al Sud, dove pare sia difficile fare qualsiasi cosa, il suo successo vale, proprio per questo, molto di più.
Come si è trovata a dire, nella sua appassionata ed applauditissima presentazione dei lavori, la cara Nuccia Ascone
"Noi siamo il Sud del Sud. Abbandonati da tutti ed in fondo a tutto."


Il convegno "Donna e Impresa" non si vuole rivolgere solo alle donne ma vuole partire dalle donne per dire basta a qualsiasi forma di assistenzialismo economico che avvilisce e mortifica; per incoraggiare alla creazione del proprio lavoro in una terra che offre molte opportunità tutte da scoprire e valorizzare e per creare lavoro per i giovani calabresi che lasciano la loro terra, scoraggiati dalla mancanza di occupazione, ed hanno diritto all'opportunità di tornare.


Non sono state date formule magiche o certezze assolute a garanzia di successo per le donne che vogliono fare impresa, solo l'incoraggiamento e l'esempio di tutte coloro che hanno creduto nella propria idea, hanno provato, hanno resistito nei momenti di crisi e l'imput che può venire da una nuova proposta della locale BCC che ha pensato ad una formula specifica non solo per l'avvio di nuove imprese al femminile nella zona, ma anche di sostegno nel percorso di formazione e affermazione di tali nuove imprese.

Per realizzare sono necessari pazienza e coraggio.
Ogni donna che senta di avere delle potenzialità da esprimere e voglia di realizzare deve immaginare e fare, creare e costruire.


"Tutta la differenza tra costruzione e creazione è esattamente questa:
una cosa costruita si può amare solo dopo che è stata costruita;
ma una cosa creata si ama prima che esista."


Gilbert Keith Chesterton, prefazione al Circolo Pickwick di Dickens


I dovuti complimenti alla carissima Tiziana Cosentino per la genialità nell'ideare e realizzare un incontro così interessante.



P R O G R A M M A

SALUTI:
Francesco Morano - Presidente BCC di Cittanova
Flavio Talarico - Presidente Federazione delle BCC calabresi

INTERVENTI:
Rosario Milicia - Direttore BCC di Cittanova
Pierfilippo Verzaro - Direttore Federazione delle BCC calabresi
Enrica Cavalli - Presidente Associazione "Idee"
Giulia Mandaglio - Imprenditrice calabrese
Pia Cittadini - Imprenditrice bresciana
Maria Stella Ciarletta - Consigliere Regionale per le Pari Opportunità
Angela Napoli - Parlamentare calabrese

DIBATTITO

CONCLUSIONI:
Alessandro Azzi: - Presidente Federcasse

MODERATORE:
Anna Maria Terremoto - Giornalista RAI




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Associazione Nazionale Giovani Agricoltori; Donna e Impresa.......

martedì 24 marzo 2009

Perdunami



"Perdunami Signuri
pe' tuttu chidu chi ti fici,
u' sacciu ca' jeu sugnu
nu' grandi peccaturi,
ma se no' mi perduni tu
chi pozzu fari?

Se jeu ti jestimai, perdunami.
Se jeu ti misi n'cruci, perdunami.
Se quandu i' tia parlavanu l'amici e arridianu,
e puru jeu arridia, perdunami.

Se sulu a'mia pensava, perdunami.
Se no' ti pregava mai, perdunami.
Se quandu 'ntrà 'na cresia, trasiia sulamenti
pem'ù accuntentu a'genti, perdunami.

Parlava senza cuntu, perdunami.
vidija ed era orbu, perdunami.
E se sentia ca' a genti no' 'ndavia mancu u' pani
no' mi 'nd'incarricava, perdunami.

Se mai m'accuntentava, perdunami.
Se jeu no' perdunava, perdunami.
Se mu' mi fazzu largu e diventari randi
zumpai nu' povaredu, perdunami.

Se jeu fù pirchjiu, perdunami.
Se mi fici superbu, perdunami.
E se a' mama e a' patrima chi mi ficiaru nasciri
'nci rispundia mali, perdunami."

Anonimo cosentino.


Questo canto è un componimento originario della provincia di Cosenza, è stato "tradotto" in cittanovese ed accompagna la celebrazione della "Via crucis".
Perchè tradotto? Perchè la "lingua" calabrese non è uguale in tutta la regione; si può parlare di vere e proprie lingue diverse, incomprensibili anche allo stesso calabrese che sia originario di un'altra zona, a seconda quindi che ci si trovi sul versante Jonico o tirrenico, nell'area grecanica piuttosto che nell'alto reggino, o nel catanzarese, nelle aree di lingua "valdese" o "
arbëreshë" e così via per arrivare ad idiomi ormai quasi completamente estinti poichè patrimonio solo di poche e circoscritte zone della Calabria.
Per quanto riguarda questo canto, possiamo notare l'influenza della lingua italiana nella traduzione dal "cosentino" al "cittanovese", avvenuta in tempi relativamente recenti, che da risalto ad una progressiva perdita di vocaboli e di espressioni della lingua originale, anche se, in certa misura, inserimento di espressioni in qualche modo italianizzate, è da attribuire anche alla necessità di rendere il testo più agevole per l'adattamento musicale, data appunto dalle differenze tra "la parlata" cosentina e la cittanovese.

Il mio grazie a Lidia che è stata la mia fonte nel procurarmi il testo completo e le origini del "canto".


Traduzione:
"Perdonami"

"Perdonami Signore,
per tutto (il male) che ti ho fatto.
So di essere un grande peccatore,
ma se Tu non mi perdoni,
cosa posso fare?

Se ti ho bestemmiato, perdonami.
Se ti ho crocifisso, perdonami.
Se quando (i miei) amici parlavano di te deridentoti
e anch'io ti ho deriso, perdonami.

Se ho pensato solo a me stesso, perdonami.
Se non ti ho mai pregato, perdonami.
Se sono entrato in chiesa solo
per farmi vedere dagli altri, perdonami.

Parlavo senza darmi conto (da stolto), perdonami.
Vedevo ed ero cieco, perdonami.
E se ho saputo di gente che non possedeva neanche un tozzo di pane,
non me ne sono curato, perdonami.

Se non sono mai stato contento (di ciò che possedevo), perdonami.
Se non ho mai perdonato, perdonami.
Se per farmi spazio (nella vita) e diventare importante
sono passato sopra al povero, perdonami.

Se sono stato avaro, perdonami.
Se sono stato superbo, perdonami.
Se ho maltrattato mia madre e mio padre
che mi hanno fatto nascere, perdonami.

venerdì 23 gennaio 2009

Un sonetto da sussurrare dolcemente...........


Vorrei donare un sonetto d'amore da sussurrare dolcemente a chi porta in se l'eco del ruggito della violenza.
Vorrei donare un fiore a chi porta sulla pelle il dolore delle spine.
Vorrei donare la carezza ed il calore del sole a chi porta nell'anima il ricordo di un oscuro terrore e il gelo nel cuore dopo la discesa all'inferno.
Vorrei donare una dolce melodia alle labbra che silenti gridano ancora la loro sofferenza.


Poca cosa sono questi versi che oggi voglio dedicare ad ogni donna che porta nel silenzio del suo cuore il dolore insopportabile ed infinito della più ingiusta, incomprensibile ed abietta violenza. La violenza di chi "ti ama"!



"Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge.
Assorta, pallida dolente, così stai
contro le antiche spire del crepuscolo............


Per il seguito, leggere quì.....

mercoledì 10 dicembre 2008

Quel vecchio maglione


Dicembre.
E' già quasi Natale. Il freddo è arrivato anche quì, nel "profondo sud". E piove, viene giù una pioggerellina leggera, fitta fitta.
Lascio che lo sguardo si perda tra il verde dei pini, sù verso la collina che l'autunno ha dipinto di legno e nebbia. Inverno, pochi ospiti nel mio bed&breakfast, lontani i colori e l'allegria dei mesi estivi pieni dei volti di nuovi e vecchi amici.
Chissà perchè il mio pensiero, in volo distratto, mi riporta ad un pomeriggio di qualche tempo fà? Forse perchè in una giornata così, fatta di pioggia e fuoco nel camino, io e Francesca prendevamo il té, respirando aromi dolci e fruttati e profumo speziato di legno consumato dalla fiamma.
Francesca era mia ospite per tre, a volte quattro giorni la settimana in quel periodo. Le guance arrossate dal calore della fiamma e tranquille chiacchierate, ci facevamo compagnia in quei lunghi pomeriggi invernali.
Bevemmo quel pomeriggio, il nostro té in silenzio, caldo, quasi bollente. E poi Francesca mi parlò di quel suo maglione nero, un pò largo, che si faceva scivolare addosso subito, appena rientrava a casa, smettendo i compassati abiti "da lavoro".
Mi raccontò di una storia d'amore bellissima quanto impossibile. Di una speranza che le illuminava il cuore a dispetto di qualsiasi logica, ragionevole, umana impossibilità.
L'amore ha ragioni che la ragione non conosce.
L'amore di Francesca aveva la consistenza dei sogni, la passione dei poeti, la musica delle onde e del vento. E nessun umano, terreno futuro.
Nel giorno in cui si persero, per l'ultima volta, reciprocamente, nella profondità dei loro occhi, delle loro anime, senza neanche sfiorarsi, era inverno e faceva tanto freddo proprio come nel nostro pomeriggio di té e ricordi; Francesca lasciava che il profumo di lui le entrasse profondamente dentro, nel cuore, per poterlo respirare ancora, dopo, nel ricordo. Allora lui si sfilò il maglione che portava addosso e lo lasciò tra le mani di lei un attimo prima che la folla li separasse e la portasse via, rimanendo lì a guardarla, a fissare il punto dove lei si era dissolta nella distanza, ancora e ancora dopo che era già andata. Non si sarebbero mai più rivisti.
Io la ascoltavo lasciando che l'emozione del suo racconto mi riempisse gli occhi di commozione eppure Francesca non era triste, parlava con gioia di questo suo amore, reso impossibile dalla piccola umana dimensione ma incredibilmente sempre vivo, pieno, grande e meraviglioso nei loro cuori. Con occhi adesso splendenti, mi raccontava di questo suo straordinario amore e di quanto fosse felice e grata per aver conosciuto e vissuto un tale profondo sentimento. Indipendentemente dall'impossibilità di vivere insieme al suo amato, quel sentimento sarebbe vissuto per sempre nel suo cuore, le sarebbe appartenuto per sempre. Di più, al di là della distanza e del silenzio che li separava, lei "sentiva" il pensiero e la presenza del suo amato accanto a se.
A dispetto di tutto il tempo passato da quel giorno e di tutta l'acqua che lo aveva lavato, Francesca continuava ad indossare il profumo del suo amore nel vecchio maglione.